Pallacanestro Roseto 2024/2025: il vaticinio di Antonio "Lu Boja" Di Pasquale

Oggi, cari lettori di Roseto24.it, una chicca per tutti gli appassionati di pallacanestro. Ho incontrato Antonio "Lu Boja" Di Pasquale, storico tifoso del Roseto Basket, per una chiacchierata sul prossimo campionato (e non solo).

26 Luglio 2024 - 11:38
4 Ottobre 2024 - 08:40
Pallacanestro Roseto 2024/2025: il vaticinio di Antonio "Lu Boja" Di Pasquale
Antonio Di Pasquale seduto sulla sua panchina sotto la pineta

Antonio ha ormai assistito a migliaia di partite ed è il degno rappresentante di una tifoseria appassionata e competente come quella rosetana.

E' stata una conversazione piacevolissima, più emozionante e divertente di un contropiede con schiacciata finale!

Il decano della tifoseria rosetana, con quella sua aria da vecchio lupo di mare del parquet, mi accoglie sulla panchina della pineta con un sorriso sornione.

Antonio, prima di parlare di pallacanestro, mi ha sempre incuriosito il soprannome della tua famiglia. Da dove viene 'Lu Boja'?

Sorride. "Questa è una vecchia storia... Mio nonno Valentino, buon'anima, era 'capo pesca' di una barca a vela. Un giorno, per colpa di una mareggiata improvvisa, molte imbarcazioni si trovarono in difficoltà durante il rientro. Purtroppo, qualcuno non riuscì a farcela. Mio nonno, basso di statura, ma con una grande forza fisica, impugnò saldamente il timone e puntò la prua contro le onde evitando così il naufragio. Sfidò impavido la furia del mare in tempesta fino a quando, approfittando dell'attimo giusto, riuscì ad approdare sulla spiaggia di Roseto. Nel frattempo, la gente commentava ammirata da riva: 'Guardate Valentino... Sembra 'nu boja, sembra proprio 'nu boja!' (nell'immaginario collettivo dell'epoca il boia era una persona dotata di grande forza fisica, sangue freddo e determinazione). E da allora 'Lu Boja' diventò il soprannome della nostra famiglia."

Che tempi! Ora che ci hai regalato questa perla di storia rosetana, parliamo un po' di basket: cosa pensi della finale promozione di quest'anno persa contro Livorno?

Antonio scrolla le spalle: "E che vu fa'? Non ti nascondo che dopo la vittoria a Livorno ci avevo creduto anche io... I nostri hanno sicuramente dato tutto in campo e hanno giocato un campionato esaltante. Purtroppo loro avevano una panchina che sembrava un divano, noi una semplice seggiola. Sono solo un po' arrabbiato per la prestazione di Santiangeli in gara 5. Un pistolero che esce dal blocco, ha la visuale libera e non spara... Beh, non è l'atteggiamento che deve avere un vero pistolero! Invece mi è piaciuta molto la sportività delle due tifoserie: tra gente di mare c'è sempre stato grande rispetto."

Come veterano del tifo rosetano, che consiglio daresti ai giovani tifosi della curva nord?

Antonio assume un'aria seria. "Ah, i ragazzi della curva... Sono il cuore pulsante del nostro tifo, la nostra energia. Ai miei tempi si arrivava anche allo scontro fisico tra tifoserie, fortunatamente oggi le cose sono cambiate. Ai nostri giovani dico che il tifo deve essere passione, non violenza. Cantate, saltate, fate sentire la vostra voce, ma ricordate che il basket è uno sport, non una guerra. Nella finale contro Livorno è perfino volato un fumogeno in campo. Queste cose non devono accadere perché si finisce con il danneggiare squadra e società: sconfitta per 20 a 0 a tavolino, maxi multa e squalifica del campo. Il vero coraggio sta nel sostenere la nostra squadra con passione, non nel creare problemi."

Parlando di alti e bassi nella storia del Roseto Basket, qual è stata la tua più grande delusione?

Antonio rivela un misto di emozioni sul volto. "La sconfitta più amara? Quella contro la Mangiaebevi Ferrara nello spareggio salvezza del 20 marzo 1983 a Livorno. Eravamo la Cover Jeans Roseto e avevamo in squadra l'americano Roscoe Pondexter, il capocannoniere del campionato. Arrivammo a Livorno in duemila, con un treno speciale e mezzi privati. Eravamo tutti convinti di farcela. Il primo tempo finì 44-40 per noi, ma poi... Fu devastante. Perdemmo 96-84. Si parlò anche di partita venduta, ma io non ho mai creduto alle chiacchiere da bar. Vedere i nostri ragazzi sconfitti e realizzare di essere retrocessi dalla 'A' fu straziante. Non si supera mai del tutto una delusione del genere, però si va avanti. Si impara che nulla è scontato, nel basket come nella vita. Era un'epoca diversa, con una passione forse irripetibile. Alla fine quell'esperienza ci ha resi ciò che siamo oggi e ci ha uniti ancora di più: i veri tifosi restano anche nei momenti difficili."

Qual è stata, invece, la gioia più grande che hai vissuto come tifoso del Roseto?

Antonio si rianima. "La prima promozione in serie A, nel 1957! Giovanni Giunco era il patron e Tonino Bruscia l'allenatore. La squadra era formata da giocatori locali: Piero Di Blasio, Remo Maggetti, Emidio Testoni, Camillo Mongia, Settimio Angelini, Italo Bruscia, Giorgio Bacchetta, Silvio Pela, Giuliano Verrigni e Tito Rocci. Fu una cavalcata trionfale. Partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, si sentiva che stavamo costruendo qualcosa di speciale. Si giocava all'aperto, all'Arena 4 Palme. Si asciugava il campo quando pioveva e si spalava la neve quando nevicava.
E poi arrivò la partita decisiva contro Udine a Reggio Emilia. L'atmosfera era elettrica, sembrava che tutta Roseto fosse lì a tifare. Quando la sirena suonò e capimmo di aver vinto, di essere stati promossi in Serie A... Beh, fu un'esplosione di gioia. La gente invase il campo piangendo e abbracciandosi!

Cosa ha significato quella promozione per Roseto e per i Rosetani?

Antonio si inorgoglisce. "È stata la realizzazione di un sogno. Roseto in Serie A! Pensaci, una piccola cittadina di provincia che si trova a competere con le grandi del basket italiano. Ha dato un'energia incredibile a tutta la comunità. Per settimane non si parlava d'altro. Quella promozione ha messo Roseto sulla mappa del grande basket. E sai una cosa? Quel momento, quella gioia, mi fanno ancora venire la pelle d'oca. È il ricordo che porto sempre con me quando vado al palazzetto. Perché so che con passione, determinazione e un po' di magia, possiamo sempre sognare in grande.

L'ultima domanda, la più difficile: qual è il tuo personale pronostico per il prossimo campionato del Roseto?

Antonio serra i pugni in segno di sfida. "Uann' ji facèm vedè li sorci verdi!", esordisce strizzando l'occhio. "Senti a me, la squadra di quest'anno è come una Ferrari: veloce e bella da vedere. Ci sarà da divertirsi, te lo dico io!".
Improvvisamente, guardandomi dritto negli occhi, Antonio si illumina della più genuina rosetanità e mi regala il suo vaticinio: "Come ci possono dare del 'Lei' loro, così possiamo dargli del 'Lei' noi!" (liberamente tradotto dall'idioma rosetano: "Quest'anno daremo del filo da torcere a tutti e ce la giocheremo sempre contro tutti!"). Adesso non ci resta che aspettare l'inizio del campionato e poi tifare come solo noi sappiamo fare. Le promozioni in serie A2 saranno tre e non più due. Chissà, potrebbe anche essere la volta buona..."

Se il buongiorno si vede dal mattino, beh, allora prepariamoci ad un'altra stagione di passione e, speriamo, di grandi soddisfazioni.

"Forza Roseto!"

Il roster della Liofilchem Pallacanestro Roseto che si presenterà ai nastri di partenza del Campionato di Serie B Nazionale 2024/2025:

1. TRAINI Andrea - PLAY [SCHEDA LNP]
2. DURANTE Giordano - PLAY [SCHEDA LNP]
3. PASTORE Andrea - PLAY/GUARDIA [SCHEDA LNP]
4. DONADONI Alessio - GUARDIA/ALA [SCHEDA LNP]
5. AUKSTIKALNIS Lukas - GUARDIA/ALA [SCHEDA LNP]
6. GUAIANA Vincenzo - GUARDIA/ALA [SCHEDA LNP]
7. SACCHETTI Brian - ALA [SCHEDA LNP]
8. DELLOSTO Nicolò - ALA [SCHEDA LNP]
9. PETRACCA Andrea - ALA [SCHEDA LNP]
10. TIBERTI Edoardo - CENTRO [SCHEDA LNP]
11. TSETSERUKOU Kiryl - CENTRO [SCHEDA LNP]
12. SLOT UNDER
13. SLOT UNDER

COACH: GRAMENZI Franco

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Lorenzo Mazzocchetti Ideatore e fondatore di Roseto24.it, unisce un grande desiderio di conoscenza a una buona dose di sana ironia. Sa raccontare le vicende locali con uno stile originale e coinvolgente, trasformando il sito in un punto di riferimento per chi vuole scoprire e vivere la città in tutte le sue sfumature.