Casto Sulpizii, il guardiano del tempo

A Roseto degli Abruzzi, sotto la Galleria Valentini, si nasconde un luogo dove il tempo non solo scorre, ma rinasce. È la bottega di Casto Sulpizii, dove da quarant'anni gli orologi ritrovano la loro voce. In questo laboratorio immacolato, dove ogni strumento riposa precisamente al suo posto, i ticchettii si intrecciano come note di una sinfonia meccanica.

8 Febbraio 2025 - 16:31
13 Febbraio 2025 - 15:06
Casto Sulpizii, il guardiano del tempo

"Non c'è una tradizione familiare," racconta Casto con gli occhi che brillano di passione.
"Tutto è iniziato 45 anni fa a Notaresco. Prendevo il pullman degli Osmi per andare nella bottega del vecchio Giuseppe Verdecchia. A 14 anni, mentre i miei coetanei correvano verso il mare, io correvo verso gli orologi. Li guardavo prendere vita sotto le mani esperte del maestro e ascoltavo il loro cuore meccanico che ricominciava a battere."

La formazione di Casto è stata rigorosa.
Dal primo maestro Verdecchia al prestigioso centro d'assistenza Zenith di Pescara, dove ha trascorso cinque anni cruciali. "Il vecchio Giuseppe mi disse: 'Qui hai finito, ora devi imparare davvero.'  E così iniziò la mia avventura."
Nel gennaio 1986, finalmente, aprì la sua bottega a Roseto, dove ancora oggi ogni orologio trova una nuova possibilità di vita.

"Un orologio meccanico a carica manuale nasconde un universo di sessanta pezzi", spiega Casto mentre lavora con precisione chirurgica. "Ma i veri rompicapi sono i cronografi vintage. Per quelli serve silenzio assoluto. Mi chiudo qui durante la pausa pranzo, quando la galleria tace. Solo io e l'orologio, in un dialogo fatto di ingranaggi e precisione."

In un'epoca di usa e getta, trovare pezzi di ricambio è diventata un'arte. "Internet mi ha aperto il mondo," confida. "Cerco in tutta Italia, ordino dalla Svizzera e, quando tutto sembra perduto, acquisto orologi non funzionanti per recuperarne l'anima. È come essere un archeologo del tempo."

Con nostalgia, Casto ricorda: "Gli anni '80 erano l'epoca d'oro delle revisioni meccaniche. Oggi, tra smartwatch e orologi digitali, il panorama è cambiato. Ma c'è ancora chi comprende il valore di un Rolex vintage, di un vecchio Omega, di un prezioso Frank Muller. Non sono solo orologi, sono custodi di memoria."

"Ogni orologio che torna a vivere è una vittoria," dice mentre mostra un antico pendolo appena restaurato. "Non dimenticherò mai quando mi portarono un Rolex degli anni '60, appartenuto a un nonno di Roseto. Altri avrebbero rinunciato, ma qui, in questa bottega, ha ripreso a battere. Il nipote aveva le lacrime agli occhi."

Con la saggezza di chi ha dedicato una vita agli orologi, Casto condivide i suoi segreti: "L'acqua è il nemico invisibile, anche per gli orologi subacquei. L'umidità si insinua, il sudore corrode. Un orologio di qualità merita una revisione ogni cinque-sette anni. È come un check-up medico, previene i problemi prima che sia troppo tardi."

Casto ha anche una passione parallela.
"Il tiro sportivo è la mia seconda casa," rivela con un sorriso. "Lì ritrovo la stessa concentrazione che serve qui in bottega. La precisione del bersaglio è come la precisione di un ingranaggio: non ammette errori."

Nel 2027 potrebbe andare in pensione, ma Casto scuote la testa: "I clienti mi supplicano di restare. E come potrei lasciarli? Un chirurgo ottantenne che conosco dice che la pensione è la morte civile. Ha ragione: questo non è un lavoro, è un'identità. Finché le mani saranno ferme e gli occhi acuti, continuerò a essere il guardiano del tempo di Roseto."

"In quarant'anni," conclude con un velo di tristezza, "nessun giovane ha varcato quella porta chiedendo di imparare. Ai corsi in Svizzera siamo sempre gli stessi volti, sempre più anziani. Ma io non mi arrendo. Questa bottega resterà aperta, come un faro per chi ancora crede nella magia degli ingranaggi, nel valore delle cose che durano, nella poesia del tempo che scorre, ma non si consuma."

E mentre parla, il vecchio pendolo della bottega batte un altro quarto d'ora, come per confermare che, almeno qui, il tempo continua a vivere, a respirare e a raccontare storie.

Lorenzo Mazzocchetti Ideatore e fondatore di Roseto24.it, unisce un grande desiderio di conoscenza a una buona dose di sana ironia. Sa raccontare le vicende locali con uno stile originale e coinvolgente, trasformando il sito in un punto di riferimento per chi vuole scoprire e vivere la città in tutte le sue sfumature.