Io, con i miei cinquant'anni suonati e la mia pancetta d'ordinanza, mi sono ritrovato circondato da un mare di pelle abbronzata e tanga microscopici.
Ricordo ancora i vecchi tempi, quando scendere in spiaggia era tutta un'altra storia.
C'era un'aria di mistero, di attesa.
Si cercava di sbirciare discretamente mentre le ragazze si cambiavano dietro l'asciugamano, si fantasticava su cosa ci fosse sotto i pareo.
Insomma, c'era un po' di suspense...
Adesso, invece, è come se fossi finito sul set di un video musicale estivo.
Non faccio in tempo a stendere il telo che ho già visto più curve io che un pilota di Formula 1!
Da una parte, non posso negare che la vista sia interessante.
Dall'altra, mi chiedo dove sia finito il brivido della scoperta.
Mi sono sentito come un pinguino in mezzo a un branco di gazzelle: intorno a me sembrava che tutti fossero usciti da una rivista di fitness.
Ricordandomi della mia carnagione scandinava, ho cercato di non scottarmi le zone che non vedevano il sole da un po’.
Alla fine, mi sono rintanato sotto l'ombrellone, fingendo di leggere un libro mentre cercavo di capire come funzionasse questo nuovo mondo balneare.
Non potevo fare a meno di pensare con nostalgia ai tempi in cui un costume intero era considerato provocante.
Suppongo che dovrò adattarmi a questa nuova realtà.
Nel frattempo, mi dedicherò a perfezionare la nobile arte di applicare la crema solare da solo.