Daniele Falasca, una vita in musica

Se a Roseto c'è un luogo che ha visto nascere e crescere veri talenti musicali, questo luogo è Piazza della Repubblica. Lì ho trascorso anche io la mia giovinezza e nella mia memoria risuonano ancora oggi le note dei musicisti che vi si sono formati, da Daniele Falasca a Fabrizio Mandolini e Alberto Celommi. Gente per cui la musica non è solo arte, ma un modo di vivere. Oggi viaggeremo insieme attraverso la musica e i ricordi del Maestro Daniele Falasca, fisarmonicista, pianista e compositore. Dalla passione nata in famiglia, fino ai suoi progetti futuri, ecco il racconto di un artista che ha fatto della musica la sua missione di vita.

26 Febbraio 2025 - 13:17
14 Marzo 2025 - 00:59
Daniele Falasca, una vita in musica
Il Maestro Daniele Falasca e la sua inseparabile fisarmonica

Daniele, la tua passione per la musica nasce fin da giovane. Come hai iniziato e chi sono stati i tuoi principali ispiratori?

"Mio nonno. Lui suonava la fisarmonica e io lo ascoltavo mentre studiava. Mia nonna mi diceva sempre: 'Studia, fai come tuo nonno, ripassa i passaggi cento volte'. Crescendo, ho capito che la musica è fatta di dedizione. Ricordo quando mio nonno mi faceva sdraiare sul letto ad ascoltare i vinili: Beethoven, Count Basie, Frank Sinatra. Mi diceva di chiudere la porta e ascoltare con attenzione, senza distrazioni, per cogliere ogni sfumatura musicale. Questo mi ha aiutato tantissimo, non solo come musicista, ma anche come compositore."

Come la tua formazione al Conservatorio "A. Casella" ha influenzato la tua carriera e il tuo approccio alla musica?

"Ho iniziato con la fisarmonica, ma all’epoca non era ancora riconosciuta nei conservatori. Per questo mi sono avvicinato al clarinetto, poi al pianoforte, che è sempre stato la mia vera passione. Ho studiato a Teramo con Marco Renzi e Vincenzo Di Sabatino, due insegnanti straordinari. Entrare al Conservatorio dell’Aquila è stato un passo fondamentale. Prendevo il pullman tre volte a settimana per studiare, tornando la sera tardi. Oggi i ragazzi si lamentano di non avere tempo, ma io ho fatto sacrifici enormi perché la musica era ed è la mia vita."

Hai collaborato con grandi artisti. Quale esperienza ti ha arricchito di più, sia artisticamente che umanamente?

"Ogni artista con cui ho collaborato mi ha lasciato qualcosa di importante, ma se devo fare un nome direi Glauco Di Sabatino, batterista e figlio del mio maestro di conservatorio. È un amico vero, mi ha aiutato anche nei momenti difficili. Umanamente è una persona splendida, sempre pronta a dare consigli e supporto."

Nel tuo album "La mente nel passato, lo sguardo nel futuro" sembri voler unire tradizione e innovazione. Qual è il messaggio che desideravi trasmettere?

"Voglio dimostrare che si può scrivere musica di qualità con studio e ricerca. Oggi molti brani sono preconfezionati, realizzati al computer senza una vera anima. Io credo che la musica debba avere una sostanza, una struttura solida, come quella di Lucio Dalla, Claudio Baglioni Samuele Bersani. La tradizione classica può andare a braccetto con un’ispirazione moderna. Se un pezzo è bello, è bello. Non servono scorciatoie."

'MusicaHdemia' è un progetto importante per te. Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi allievi?

"Voglio far capire ai ragazzi che la musica richiede impegno. Può essere un hobby, certo, ma se si vuole diventare professionisti servono sacrificio e dedizione. Ho aperto questa scuola perché ho sempre desiderato essere libero di insegnare a modo mio, senza vincoli accademici. L’idea è nata grazie a Sergio Rapagnà, un grande amico che mi ha spronato a credere in questo progetto."

RosetOrchestra è un’iniziativa che unisce talenti locali. Quali sono i tuoi sogni per questo progetto?

"Voglio valorizzare i giovani musicisti e dare loro l’opportunità di esibirsi in contesti importanti. Siamo stati a Bruxelles, al Conservatorio, ed è stata un’esperienza incredibile. Però mantenere un’orchestra è complicato, servono fondi, finanziamenti. Se trovassimo qualcuno disposto a investire, potremmo riportare in vita questo bellissimo progetto."

La musica è una parte importante anche nella tua famiglia. Come ha influenzato la tua vita familiare?

"Mia moglie l’ho conosciuta proprio grazie alla musica, quando si iscrisse alla mia scuola. Mia figlia ha respirato musica fin da piccola e durante la pandemia si è avvicinata molto al canto e al pianoforte. Non le impongo nulla, voglio solo che faccia quello che la rende felice."

Nel futuro, vedi la tua famiglia unita in un progetto musicale?

"Sì, abbiamo pensato a un trio di famiglia. Io scrivo e suono, mia moglie e mia figlia cantano. Mi piacerebbe portarlo avanti, è un’esperienza emozionante. Suonare con loro mi dà nuovi stimoli, mi emoziona più di qualsiasi altra cosa."

Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti artistici?

"Continuerò a scrivere musica. Ad aprile uscirà il mio tredicesimo album, "Vedo il Gran Sasso", nato da un’ispirazione avuta in ospedale, guardando la montagna dalla finestra. Sarà un album pop, con grandi artisti e collaboratori. La scrittura è il mio futuro, voglio continuare a creare."

Daniele Falasca è un artista che vive di musica, sacrificio e passione.
Un esempio di dedizione, di amore per il proprio mestiere e di voglia di tramandare la bellezza della musica alle nuove generazioni.
Per concludere l’intervista, gli ho chiesto di scegliere un brano che avesse un significato speciale.
Daniele non ha avuto dubbi e ha voluto dedicare l’ultima nota di questa chiacchierata a sua moglie.
E così, con il suono avvolgente della sua fisarmonica, ci dona un abbraccio musicale intriso d’amore e passione...



*Clicca sul pulsante "Approfondimento" per visitare il Canale YouTube del Maestro Daniele Falasca

Lorenzo Mazzocchetti Ideatore e fondatore di Roseto24.it, unisce un grande desiderio di conoscenza a una buona dose di sana ironia. Sa raccontare le vicende locali con uno stile originale e coinvolgente, trasformando il sito in un punto di riferimento per chi vuole scoprire e vivere la città in tutte le sue sfumature.