Dal pulpito alla famiglia: la straordinaria storia di Don Lino
A cavallo tra gli anni '70 e '80, Roseto ha avuto un parroco amatissimo.

Don Lino, sacerdote giovane e carismatico, sapeva coinvolgere la comunità parrocchiale come nessun'altro.
Le sue prediche erano fuoco vivo che accendeva le anime dei fedeli.
Ma dietro quel sorriso affabile e radioso si celava un tormento profondo.
Don Lino sentiva crescere dentro di sé un desiderio che la tonaca non poteva contenere: quello di diventare padre, di dare vita a una famiglia tutta sua.
Come se ciò non bastasse, dovette presto fare i conti con le gelosie interne all'ambiente clericale: come spesso accade, lo spirito vivo e gioviale di qualcuno irrita i demoni interiori di qualcun'altro.
Con un atto di coraggio che scosse la comunità rosetana, Don Lino decise di "spogliarsi" dell'abito talare per vestire i panni di uomo e di padre.
La sua stella lo portò prima in Burundi come missionario e poi in Brasile, dove sposò una psicologa con cui ebbe tre figli.
Ormai vive lì da quarant'anni, impegnandosi ancora oggi nella sua missione di vita come docente universitario di Filosofia e Teologia, pastore di anime e padre di famiglia.
La storia di Don Lino non è solo un racconto di scelte personali.
È lo specchio di un dibattito che attraversa la Chiesa cattolica ormai da diverso tempo: il celibato sacerdotale è ancora attuale?
Forse un sacerdote con famiglia potrebbe comprendere meglio i problemi dei suoi fedeli?
Mentre il Vaticano rimane fermo sulle sue posizioni, storie come quella di Don Lino ci invitano a riflettere.
Forse è davvero giunto il momento di permettere ai sacerdoti di sposarsi e avere figli?
E, a quel punto, perché non aprire le porte del sacerdozio anche alle donne?
Don Lino, dal Brasile, continua a parlare della sua esperienza di vita.
In un video recente, condivide le sue riflessioni su fede, famiglia e vocazione.
Le sue parole, che mi riservo di tradurre e pubblicare prossimamente, sono una testimonianza potente di come l'amore per Dio possa convivere con l'amore per la famiglia.
La sua storia ci ricorda che la fede è un cammino personale, spesso complesso, ma sempre umano.
Proprio da queste complessità, la Chiesa potrebbe trovare nuove vie per rinnovarsi e avvicinarsi ancora di più ai suoi fedeli.
Magari qualcuno avrà già storto il naso, ma ho voluto ugualmente ricordare la vicenda dell'amatissimo Don Lino nell'intento di stimolare un dibattito costruttivo.
Perché il vero cambiamento parte sempre dalla riflessione e dal dialogo aperto... Alla prossima!